Natalia Danesi
mercoledì 17 novembre 2010
lunedì 8 novembre 2010
SOPRA E SOTTO LA GRU
Leggo il mio ultimo post, data 6 luglio, e penso che tra pappe e pannolini il tempo per pensare e scrivere è davvero poco. Proprio ieri sera, nell'andare verso il Nuovo Eden per il film d'animazione "L'illusionista" (poeticissimo ma triiiiste!), mi sono trovata a passare sotto la gru che da più di una settimana ospita il presidio permanente degli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno. Non avevo ancora avuto occasione di andarci. Mi sono stupita di come quell'angolo di città sia diventato improvvisamente punto di incontro e di ritrovo per un nutrito gruppo di stranieri. Noi italiani la forza per manifestare non ce l'abbiamo più - mi sono detta -, ma c'è ancora qualcuno che ha voglia di farsi sentire. Poi stamattina mi sveglio e scopro che la polizia ci ha fatto un blitz e mi dico "Peccato, un'altra occasione di dialogo e di integrazione persa".
Probabilmente chi sta sopra e sotto la gru sta sbagliando il metodo. Non sono nemmeno certa che proprio quei sei barricati a 35 metri di altezza abbiano i requisiti per il permesso, non l'ho ancora capito, ho perso dei pezzi da quando sono in maternità.
Ma la ragione profonda della protesta è giusta. Ho seguito spesso in questi anni da cronista le procedure per la regolarizzazione degli immigrati e ne sono rimasta indignata. Mi sono trovata davanti ad onesti lavoratori stranieri stipati alle porte dei patronati come su un carro bestiame, incapaci di capire fino in fondo regole troppo complesse persino per chi le ha pensate. Davanti a governanti che sbattevano la testa contro il muro, sostenendo che con metodi bizzarri sarebbero riusciti a bloccare all'origine i flussi migratori. Balle. Quando la vita corre veloce, la politica deve saper fare un passo indietro.
Resto in attesa di vedere come si risolverà questa vicenda, se chi governa saprà utilizzare il buonsenso o dovrà appellarsi alla forza. Nel secondo caso, i rischi sono davvero enormi. Chi - per dirla come Rino Gaetano - è sfruttato, malpagato e frustrato non ha nulla da perdere.
Probabilmente chi sta sopra e sotto la gru sta sbagliando il metodo. Non sono nemmeno certa che proprio quei sei barricati a 35 metri di altezza abbiano i requisiti per il permesso, non l'ho ancora capito, ho perso dei pezzi da quando sono in maternità.
Ma la ragione profonda della protesta è giusta. Ho seguito spesso in questi anni da cronista le procedure per la regolarizzazione degli immigrati e ne sono rimasta indignata. Mi sono trovata davanti ad onesti lavoratori stranieri stipati alle porte dei patronati come su un carro bestiame, incapaci di capire fino in fondo regole troppo complesse persino per chi le ha pensate. Davanti a governanti che sbattevano la testa contro il muro, sostenendo che con metodi bizzarri sarebbero riusciti a bloccare all'origine i flussi migratori. Balle. Quando la vita corre veloce, la politica deve saper fare un passo indietro.
Resto in attesa di vedere come si risolverà questa vicenda, se chi governa saprà utilizzare il buonsenso o dovrà appellarsi alla forza. Nel secondo caso, i rischi sono davvero enormi. Chi - per dirla come Rino Gaetano - è sfruttato, malpagato e frustrato non ha nulla da perdere.
martedì 6 luglio 2010
LA PRIMA SETTIMANA IN TRE
Da 11 giorni, da venerdì 25 giugno alle 7, la famiglia si è allargata. Dopo 9 mesi e una settimana è nata la mia piccola Nina. Pesa già 3,140 kg (alla nascita non era nemmeno 3, poi ha perso un po' e ora ha recuperato) ed è lunga 48 centimetri. Ha gli occhi grandi grandi e anche se non vede si guarda già in giro con la faccina curiosa. La retorica non fa parte del mio carattere, dico le cose pane al pane e vino al vino. E' vero dunque, la maternità è un'esperienza unica. E' vero anche però che ci vogliono nervi saldi e sangue freddo. In qualche momento negli scorsi giorni mi sono detta "Chi me l'ha fatto fare?". La pupa piangeva, piangeva, e io proprio non sapevo dove sbattere la testa. Finisci fuori dall'ospedale dopo 48 ore, senza un manuale di istruzioni e senza che il tuo piccolo abbia imparato a cibarsi di nulla.Inconsciamente, mi aspettavo di portare a casa una specie di Cicciobello, una bambolina. E invece mia figlia già dal primo giorno ha la sua personalità. Sa benissimo cosa vuole e che cosa no. I pianti vogliono dire ognuno una cosa diversa, a me il duro compito di interpretarli per calmarla. Inizialmente pensavo volesse solo cibo, poi ho capito che non poteva essere così. Sto imparando a conoscerla, e lei a conoscere me. E' una bellissima avventura, ma è anche la più difficile.
mercoledì 23 giugno 2010
INQUINAMENTO, BRESCIA TERZA IN EUROPA
L'Istat ha presentato ieri mattina i risultati dell’analisi sulla qualità dell’aria nelle città europee, riferiti agli anni 2004-2008, rilevati dal database AirBase dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA).
La più inquinata è la bulgara Plovdiv, ma ad occupare gli altri gradini del podio sono in successione Torino, Brescia, Milano e Sofia. La Leonessa ha registrato nel 2004 106 giorni di supero della soglia delle Pm10 (50 microgrammi al metro cubo). L'anno dopo sono stati 118, 131 nel 2006, 123 giorni nel 2007 e 96 nel 2008.
CHE FARE???
Oggi dalle pagine del Giornale di Brescia l'assessore all'Ambiente Paola Vilardi annuncia che la Loggia è al lavoro per trovare dei correttivi. Correttivi di cui, purtroppo, si parla da lungo tempo. Non è certo questo uno dei temi di cui più sono esperta, ma non ci vuole molto per constatare che le Amministrazioni che nel tempo hanno guidato la città, la provincia, la regione hanno saputo mettere in campo solo interventi "spot" di dubbia efficacia. Qualche domenica di blocco, qualche campagna per spingere i cittadini ad utilizzare la bicicletta, qualche limitazione alla circolazione dei mezzi più inquinanti. Nulla di più.
Certo è che a Brescia le due ruote sono ancora troppo poco tutelate, si pensi alla condizione di alcune piste ciclabili cittadine. Che i mezzi pubblici per i normali utenti sono troppo costosi. E chissà com'è, ogni volta che mi capita di prendere il bus - almeno ci provo - l'attesa dura minuti interminabili. Viceversa, utilizzare l'automobile per muoversi è sempre più confortevole: il traffico grazie agli interventi sul ring è scorrevole e quasi sempre si trova parcheggio nelle immediate vicinanze del centro. Ora poi che alcune vie (corso Martiri, corso Cavour) sono aperte anche alla sosta dei non residenti è una vera pacchia.
La comodità è innegabile, ma mi chiedo: è la via da percorrere per tutelare la salute di tutti? Non mi piace pensare che i nostri bimbi cresceranno nella terza città più inquinata d'Europa.
mercoledì 30 dicembre 2009
BUON 2010
Il 2009 sta per finire, e anche la mia speranza di cambiamento va pian piano affievolendo. Di scrivere ultimamente non ne avevo voglia, tanto poca era la passione che mi suscitavano le questioni di attualità. La politica, se possibile, ha perso ulteriormente di credibilità.
Il Pdl ha finto di non sapere che significasse moralità. La Lega ha inasprito la sua acredine contro gli stranieri. Le primarie del Pd hanno generato una piccola grande delusione. Nulla mi fa pensare ad una qualche forma di rinnovamento in Italia. Ci sono solo piccoli sprazzi di vitalità, ma troppo piccoli per credere ad una vera rivoluzione.
Peccato, eravamo partiti con tanti buoni propositi. Peccato, la bussola si è persa ancora.
Il Pdl ha finto di non sapere che significasse moralità. La Lega ha inasprito la sua acredine contro gli stranieri. Le primarie del Pd hanno generato una piccola grande delusione. Nulla mi fa pensare ad una qualche forma di rinnovamento in Italia. Ci sono solo piccoli sprazzi di vitalità, ma troppo piccoli per credere ad una vera rivoluzione.
Peccato, eravamo partiti con tanti buoni propositi. Peccato, la bussola si è persa ancora.
sabato 10 ottobre 2009
NOBEL A OBAMA: ECCO INVECE PERCHE' NO
Come democrazia vuole, inserisco alcune delle motivazioni per cui qualcuno si dice contrario al Nobel per la pace a Barack Obama
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1. Il Dalai Lama arriva a Washington ma Obama non lo riceve per non danneggiare i rapporti con Pechino (Corriere, 5 ottobre 2009)
2. Obama non chiude Guantanamo (Corriere, 12 gennaio 2009)
3. L'ultima retromarcia di Obama: Guantanamo non chiude (Corriere delle Alpi, 27 settembre 2009)
4. Obama sull'Iran: "Non escludo l'opzione di un intervento militare" (Repubblica, 27 settembre 2009)
5. Le scadenze per ridurre le emissioni di CO2 spariscono in extremis dal documento finale del G20 (Repubblica, 27 settembre 2009)
6. Afghanistan, bombe Nato, strage di civili (Repubblica, 5 settembre 2009)
7. Obama: "Ho mandato 21.000 soldati in Afghanistan per garantire che le elezioni si svolgessero in modo sicuro" (intervista alla Cbs con Bob Schieffer, 21 settembre 2009)
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1. Il Dalai Lama arriva a Washington ma Obama non lo riceve per non danneggiare i rapporti con Pechino (Corriere, 5 ottobre 2009)
2. Obama non chiude Guantanamo (Corriere, 12 gennaio 2009)
3. L'ultima retromarcia di Obama: Guantanamo non chiude (Corriere delle Alpi, 27 settembre 2009)
4. Obama sull'Iran: "Non escludo l'opzione di un intervento militare" (Repubblica, 27 settembre 2009)
5. Le scadenze per ridurre le emissioni di CO2 spariscono in extremis dal documento finale del G20 (Repubblica, 27 settembre 2009)
6. Afghanistan, bombe Nato, strage di civili (Repubblica, 5 settembre 2009)
7. Obama: "Ho mandato 21.000 soldati in Afghanistan per garantire che le elezioni si svolgessero in modo sicuro" (intervista alla Cbs con Bob Schieffer, 21 settembre 2009)
venerdì 9 ottobre 2009
NOBEL A OBAMA: ECCO PERCHE' SI'

E' vero. Barack Obama si è speso CONCRETAMENTE per la pace molto meno di tanti nobilissimi volontari che ogni giorni lavorano a fianco dei poveri, dei malati, dei disperati. E'vero. Barack Obama non è Madre Teresa di Calcutta, non è Martin Luther King, e non è nemmeno Nelson Mandela. Barack Obama è solo, esclusivamente, un politico. Uno che si mette in posa per farsi fotografare. Un uomo americano che gioca a basket, regala il cane alle figlie, si fa immortalare mentre addenta enormi hamburger.
Io però penso che meriti il Nobel che gli sarà presto consegnato. Perché in questi mesi ha regalato ai popoli ciò di cui più i popoli hanno sete: LA SPERANZA. E senza speranza di dialogo, di benessere, di amicizia non ci può essere pace. La gente di ogni colore, di ogni ceto sociale, di ogni orientamento sessuale ha gridato con lui "YES, WE CAN".
Poi, certo, probabilmente manca di concretezza. Probabilmente la sua politica interna fa acqua in qualche punto. Ma Barack Obama ha dimostrato che per riuscire è fondamentale crederci. Ha riportato i riflettori sugli ideali, in un mondo che oggi guarda tanto ai fatti e poco al pensiero. Di persone come lui questa terra ha sempre più bisogno.
martedì 6 ottobre 2009
IL VADEMECUM DEI CANDIDATI
"Tarantini è venuto a prendere il mio curriculum, ero candidata alle europee. Quando mi ha richiamato il suo segretario mi ha detto che Tarantini eraandato con il Presidente a Milano, che era successo un gran casino con la moglie, per le veline, che non si potevano candidare, che dovevamo soprassedere. E poi è arrivata la candidatura per il comune di Bari con Tato Greco, che mi ha chiamato, dicendo che gli faceva piacere candidarmi. Non mi interessava più di tanto, hanno insistito e mi interessava per velocizzare il mio progetto." Patrizia D'Addario ad Annozero
mercoledì 9 settembre 2009
Cosa si nasconde dietro l'influenza suina
Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria, i notiziari di questo non parlano...
Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi..
I notiziari di questo non parlano...
Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno.
I notiziari di questo non parlano...
Ma quando comparve la famosa influenza dei polli... i notiziari mondiali si inondarono di notizie... un'epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia!
Non si parlava d'altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni...
25 morti l'anno!!
L'influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo.
...Mezzo milione contro 25.
E quindi perché un così grande scandalo con l'influenza dei polli?
Perché dietro questi polli c'era un "grande gallo".
La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici.
Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione.
Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro.
Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell'inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo.
E allora viene da chiedersi: se dietro l'influenza dei polli c'era un grande gallo, non sarà che dietro l'influenza suina ci sia un "grande porco?".
L'impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu.
Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l'Iraq...
Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani... felici per la nuova vendita milionaria. La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute..
Se l'influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se la Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?
DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO COME SE SI TRATTASSE DI UN VACCINO, PERCHE' TUTTI CONOSCANO LA REALTA' DI QUESTA "PANDEMIA".
Dr. Carlos Alberto Morales Paità
Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi..
I notiziari di questo non parlano...
Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno.
I notiziari di questo non parlano...
Ma quando comparve la famosa influenza dei polli... i notiziari mondiali si inondarono di notizie... un'epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia!
Non si parlava d'altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni...
25 morti l'anno!!
L'influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo.
...Mezzo milione contro 25.
E quindi perché un così grande scandalo con l'influenza dei polli?
Perché dietro questi polli c'era un "grande gallo".
La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici.
Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione.
Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro.
Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell'inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo.
E allora viene da chiedersi: se dietro l'influenza dei polli c'era un grande gallo, non sarà che dietro l'influenza suina ci sia un "grande porco?".
L'impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu.
Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l'Iraq...
Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani... felici per la nuova vendita milionaria. La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute..
Se l'influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se la Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?
DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO COME SE SI TRATTASSE DI UN VACCINO, PERCHE' TUTTI CONOSCANO LA REALTA' DI QUESTA "PANDEMIA".
Dr. Carlos Alberto Morales Paità
giovedì 20 agosto 2009
UNA FESTA DA DIFENDERE
Sono tornata ieri sera a Brescia dopo una settimana di vacanza, e subito mi sono catapultata nel caos di Onda d'Urto per il concerto dei Motel Connection. Mi dispiace molto sapere che l'anno prossimo forse la festa della radio non si farà. Non voglio entrare nella polemica politica, nella quale si incastrano le solite ragioni e i soliti torti. E' chiaro però che, se l'area di Buffalora avrà un'altra destinazione come magari è legittimo che l'Amministrazione comunale decida, difficilmente si troverà altrove un posto di tali dimensioni e così ben attrezzato. Lo staff della festa ha fatto molta fatica per togliersi di dosso l'immagine di "rave party" che c'era fino a qualche anno fa. Ai tempi, effettivamente, per entrare ad Onda d'Urto bisognava passare in mezzo ad uno stuolo di spacciatori e anche di molestatori, talmente fastidiosi che veniva voglia di tornarsene a casa.
Ora quella di Buffalora è una manifestazione come ce ne sono mille altre in provincia d'estate con solo un paio di sostanziali differenze: c'è ottima musica, e ci lavorano tanti giovani. E' davvero un piacere vedere quanti ragazzi si destreggiano tra le griglie e le casse, montano e smontano attrezzature, si danno da fare per pulire e sistemare. Strano. In tutti gli altri posti solo gli anziani si rimboccano le maniche. E poi, soprattutto, i concerti. Ogni anno ne fanno di sempre migliori e a prezzi ragionevolissimi. Ci ho visto tutti i miei gruppi preferiti e anche in questi giorni mi sto pregustando qualche bella serata.
Insomma, mi piacerebbe che chi governa questa città facesse un gesto di coraggio e lasciasse che questo spazio rimanesse un'area feste. Mettendoci anche altre feste, magari. Mettendoci feste di tutti i partiti, di ogni colore. Ma non togliendo di lì quella della radio.
Ora quella di Buffalora è una manifestazione come ce ne sono mille altre in provincia d'estate con solo un paio di sostanziali differenze: c'è ottima musica, e ci lavorano tanti giovani. E' davvero un piacere vedere quanti ragazzi si destreggiano tra le griglie e le casse, montano e smontano attrezzature, si danno da fare per pulire e sistemare. Strano. In tutti gli altri posti solo gli anziani si rimboccano le maniche. E poi, soprattutto, i concerti. Ogni anno ne fanno di sempre migliori e a prezzi ragionevolissimi. Ci ho visto tutti i miei gruppi preferiti e anche in questi giorni mi sto pregustando qualche bella serata.
Insomma, mi piacerebbe che chi governa questa città facesse un gesto di coraggio e lasciasse che questo spazio rimanesse un'area feste. Mettendoci anche altre feste, magari. Mettendoci feste di tutti i partiti, di ogni colore. Ma non togliendo di lì quella della radio.
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