C'è ancora gente che riesce a vivereDISINFORMANDOSI. L'altra sera ad un caffè alcuni conoscenti mi hanno spiegato che loro hanno fatto questa scelta. Non guardano la televisione, non leggono giornali, nemmeno si occupano sui siti Web delle maggiori testate che cosa accade nel mondo. Hanno deciso di vivere solo ciò che accade nell'esistenza loro e in quella dei loro vicini o amici più stretti. Le ragioni, a detta dei disinformati, sono due: da una parte i media che non fanno bene il loro dovere; dall'altra il disincanto, la noia per il sistema che gira gira e alla fine va sempre allo stesso punto.
Io ho detto loro che intavolare una conversazione CON ME che di mestiere faccio la giornalista su questo argomento era inutile. Però ho voluto comunque spiegare che:
1) In Italia di media ce ne sono così tanti, ma così tanti che uno che piace si trova di sicuro. Che sia un giornale o una tv, una radio o un'agenzia di stampa
2) Quel che è mi più caro: come si può essere annoiati da un sistema che non si conosce?
Ho anche aggiunto che poi però non ci si può lamentare se le cose vanno storte. E mi hanno risposto "No, no. Ma noi non ci lamentiamo". Questa è stata la frase che mi ha gelato. Questo mi ha fatto capire che il mondo non cambierà. Perché chi potrebbe sapere, studiare, rivoluzionare il mondo si nasconde dietro agli errori dei media e alla noia.
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La libertà non è star sopra un albero,non è neanche il volo di un moscone,la libertà non è uno spazio libero,libertà è partecipazione. G.GABER.
2 commenti:
Che tristezza, la cosa più atroce è non avere mezzi per convincere chi ha fatto una scelta così!
forse aspettano una guida
un'idea nuova da seguire
per ora rinunciando alla libertà
per dedicarsi macare all'arte...
ma libertà è davvero leggere l'ultim'ora di televideo o repubblica.it? se si, sono libero!
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