sabato 10 ottobre 2009

NOBEL A OBAMA: ECCO INVECE PERCHE' NO

Come democrazia vuole, inserisco alcune delle motivazioni per cui qualcuno si dice contrario al Nobel per la pace a Barack Obama
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1. Il Dalai Lama arriva a Washington ma Obama non lo riceve per non danneggiare i rapporti con Pechino (Corriere, 5 ottobre 2009)
2. Obama non chiude Guantanamo (Corriere, 12 gennaio 2009)
3. L'ultima retromarcia di Obama: Guantanamo non chiude (Corriere delle Alpi, 27 settembre 2009)
4. Obama sull'Iran: "Non escludo l'opzione di un intervento militare" (Repubblica, 27 settembre 2009)
5. Le scadenze per ridurre le emissioni di CO2 spariscono in extremis dal documento finale del G20 (Repubblica, 27 settembre 2009)
6. Afghanistan, bombe Nato, strage di civili (Repubblica, 5 settembre 2009)
7. Obama: "Ho mandato 21.000 soldati in Afghanistan per garantire che le elezioni si svolgessero in modo sicuro" (intervista alla Cbs con Bob Schieffer, 21 settembre 2009)

venerdì 9 ottobre 2009

NOBEL A OBAMA: ECCO PERCHE' SI'


E' vero. Barack Obama si è speso CONCRETAMENTE per la pace molto meno di tanti nobilissimi volontari che ogni giorni lavorano a fianco dei poveri, dei malati, dei disperati. E'vero. Barack Obama non è Madre Teresa di Calcutta, non è Martin Luther King, e non è nemmeno Nelson Mandela. Barack Obama è solo, esclusivamente, un politico. Uno che si mette in posa per farsi fotografare. Un uomo americano che gioca a basket, regala il cane alle figlie, si fa immortalare mentre addenta enormi hamburger.
Io però penso che meriti il Nobel che gli sarà presto consegnato. Perché in questi mesi ha regalato ai popoli ciò di cui più i popoli hanno sete: LA SPERANZA. E senza speranza di dialogo, di benessere, di amicizia non ci può essere pace. La gente di ogni colore, di ogni ceto sociale, di ogni orientamento sessuale ha gridato con lui "YES, WE CAN".
Poi, certo, probabilmente manca di concretezza. Probabilmente la sua politica interna fa acqua in qualche punto. Ma Barack Obama ha dimostrato che per riuscire è fondamentale crederci. Ha riportato i riflettori sugli ideali, in un mondo che oggi guarda tanto ai fatti e poco al pensiero. Di persone come lui questa terra ha sempre più bisogno.

martedì 6 ottobre 2009

IL VADEMECUM DEI CANDIDATI

"Tarantini è venuto a prendere il mio curriculum, ero candidata alle europee. Quando mi ha richiamato il suo segretario mi ha detto che Tarantini eraandato con il Presidente a Milano, che era successo un gran casino con la moglie, per le veline, che non si potevano candidare, che dovevamo soprassedere. E poi è arrivata la candidatura per il comune di Bari con Tato Greco, che mi ha chiamato, dicendo che gli faceva piacere candidarmi. Non mi interessava più di tanto, hanno insistito e mi interessava per velocizzare il mio progetto." Patrizia D'Addario ad Annozero