Ha preso una multa da 100 euro perchè «sedeva» sotto la statua della Bella Italia. Non bivaccava, né intralciava il traffico, e nemmeno mangiava un gelato. Era seduta sui gradini di un monumento. Non lascia spazio ad equivoci la parola scritta dagli agenti della polizia locale sul verbale elevato giovedì scorso poco prima delle 20 ad una donna di origini marocchine di 53 anni residente in contrada Sant'Urbano, a pochi passi da piazza Loggia. A riferire dell'episodio sono Umberto Gobbi dell'associazione Diritti per tutti e Rosangela Miccoli di Radio Onda d'Urto, che ne è stata testimone oculare. La vittima avrebbe voluto partecipare alla conferenza stampa che i due hanno convocato ieri ma non se l'è sentita per paura di ritorsioni e ancora oggi fa davvero fatica a credere ciò che le è accaduto.
La 53enne vive in città da una ventina d'anni. È bresciana d'adozione ma non d'aspetto, tant'è che quella sera - racconta Miccoli - portava il velo. con lei c'erano la madre ultraottantenne e la sorella anch'essa di mezza età. Entrambe inequivocabilmente straniere.Secondo la ricostruzione che è stata fornita, le tre donne erano uscite di casa per fare due passi. Esauste per il caldo, si erano fermate un attimo a riposare sui gradini della statua monumentale. Non sono le uniche a farlo, ma a loro è andata male. Una pattuglia si è avvicinata. «In men che non si dica - riferisce Miccoli - i vigili le hanno fatte alzare e hanno chiesto i documenti. Subito hanno scritto la prima multa». Una piccola folla di cittadini e avventori dei bar si è fatta intorno per capire cosa stava accadendo ed è riuscita ad evitare che anche le altre due straniere fossero multate. Pure un lettore di Bresciaoggi che ha assistito all'episodio, residente nei dintorni, ha manifestato l'altro ieri in una lettera la sua solidarietà alle signore. «Una delle due sorelle sconcertata si è messa a piangere - prosegue - continuava a chiedere il perché, non riusciva a capire che cosa aveva fatto di male». Alla 53enne viene contestato di aver violato l'articolo 7 del regolamento di polizia urbana che cita: «Sotto il porticato del palazzo Loggia, presso gli edifici di valore monumentale e sulle relative gradinate d'accesso è vietato consumare alimenti, dormire, sdraiasi e sedersi sulla pavimentazione, sui gradini o su altri manufatti diversi dagli appositi sedili». L'associazione Diritti per tutti garantirà assistenza legale gratuita alla straniera se vorrà fare ricorso e tra i cittadini potrebbe anche partire una colletta. A questo punto però, dice Gobbi, viene spontaneo chiedersi «dove si possa sostare e dove no, dal momento che nei pressi della Bella Italia non è esposto alcun divieto».Non solo. C'è il sospetto che «ai vigili sia stato dato l'ordine specifico di un giro di vite contro gli immigrati». Innanzitutto perché a Radio Onda d'Urto sono arrivate segnalazioni di cittadini italiani che, nello stesso punto o sotto il porticato della Loggia, sono stati semplicemente invitati a spostarsi. Senza alcuna multa.In secondo luogo, l'episodio delle tre donne era stato preceduto mezz'ora prima da un altro molto simile. La polizia locale aveva tentato di multare («non si capisce sulla base di quale articolo del regolamento», sostiene Gobbi) un ragazzo straniero senegalese seduto sul gradone di piazza Rovetta. Il giovane però - riferisce ancora Miccoli - ha «rifiutato di dare i documenti e nel frattempo si sono avvicinati così tanti italiani e stranieri nel tentativo di difenderlo che i vigili se ne sono andati», non senza qualche tensione. Non ultimo, nell'edizione di domenica il nostro quotidiano ha riportato notizia di altri due stranieri multati perché stavano bevendo una birra in San Faustino.
«A questo punto - prosegue Gobbi che parla di «barbarie xenofoba» - vorremmo sapere quante contravvenzioni di questo genere sono state elevate ad italiani e quante a stranieri». L'effetto di questa politica, secondo il referente di Diritti per tutti, è che «a Brescia si sta creando un clima di tensione: è evidente che l'Amministrazione desidera che i migranti non possano più vivere la città. Per questo motivo invitiamo tutti coloro che subiscono atteggiamenti persecutori a farsi avanti e i cittadini a non voltarsi dall'altra parte davanti di fronte a questi episodi, ad intervenire».
1 commento:
alla fine sono i bresciani che hanno voluto così...
perchè siamo brescianiiiii
lalala
siamo brescianiiiiiiiiiiii
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