martedì 23 giugno 2009

IL PD E LA LEADERSHIP

Il leader del Partito Democratico Dario Franceschini ha "glissato" sulla schiacciante sconfitta ai ballottaggi di domenica e lunedì. I democratici hanno perso quasi tutto, e anche in alcune roccaforti dove sono riusciti a strappare la vittoria (vedi Firenze) si sono messi nelle mani di persone per bene, ma di scarsissima popolarità. Franceschini avrebbe potuto dire qualsiasi cosa per consolare i suoi elettori. Avrebbe potuto semplicemente dire che era una debacle annunciata, ma che il Pd si impegnerà a far meglio la prossima volta. E invece, ha trionfalmente dichiarato che sta "cominciando il declino della destra". Che le cose non vadano bene come Berlusconi avrebbe voluto è evidente, lo comprende anche il più ingenuo degli elettori. Che ci sia qualche problema nel Pdl è evidente. Ma arrivare al punto di ingannare gli italiani, questo il leader del Pd non lo dovrebbe fare.

Intanto, i vertici del partito stanno nuovamente finendo nel vortice della discussione sulla leadership. E ad ottobre chiameranno per l'ennesima volta gli elettori alle urne.
Negli Usa i democratici alle primarie hanno trovato Obama. Una vera scommessa di rinnovamento. Nel modo di comunicare, nel pensiero. Persino nel colore della pelle.
In Italia troveranno un progetto vecchio ed una classe politica vecchia. "Mi candido per portare il Pd nel futuro. Punterò sui giovani", ha detto Franceschini. Per dare un segnale di innovazione, l'ha detto dal Web. Ma non è sufficiente.
Ebbene, per portare il Pd nel futuro Franceschini dovrebbe FARSI DA PARTE. Bersani dovrebbe FARSI DA PARTE. Il futuro dei democratici non è ancora stato disegnato. Nella testa dei cittadini, sta in un volto sconosciuto. In un giovane o perché no, in una donna. In qualcuno che è FUORI DAGLI APPARATI DEL PARTITO, che viene dalla società. La stessa con cui il Partito Democratico non sa più parlare. La stessa a cui dovrebbe dire la verità. Che ai ballottaggi di domenica e lunedì, il centrodestra ha vinto e il centrosinistra ha perso.

2 commenti:

motumboe ha detto...

D'accordissimo! E spero che dal Lingotto di sabato, organizzato dai "Piombini", esca una linea nuova, prima ancora di una candidatura che sarà anche naturale.
Che sia la Serracchiani o Civati o qualcun altro, cambia poco, so già che non voterò né Bersani né Franceschini!

E.. olé sono il primo commentatore :-)
Ciao

firstlove ha detto...

giusto: io metterei una donna, giovane, un nome nuovo...una giornalista!